La Varieta Bianca del Collie
di Lucio Rocco
La varietà bianca del collie non è riconosciuta dalla Federazione Cinologica Internazionale; è invece ammessa dall’American Kennel Club e dal Canadian Kennel Club.
Lo standard dell’AKC (American Kennel Club), alla voce colore, così recita:
"I quattro colori riconosciuti sono sabbia e bianco, tricolore, blu merle e bianco. Non vi è preferenza fra loro."
E, descrivendo il bianco dice:
"Il bianco ha colorazione essenzialmente bianca, preferibilmente con le marcature sabbia, tricolore o blu merle."
Lo standard del CKC (Canadian Kennel Club) invece quantifica l'estensione del colore sul mantello di un collie bianco:
"Collie fondamentalmente bianco, con la testa colorata e con non più del 20% di colore sul corpo. Il colore secondario può essere solo di una delle combinazioni ammesse di colore."
Geneticamente ci sono due tipi di collie bianco, le cui colorazioni sono causate da due geni differenti: il primo, detto Bianco dominante è causato dagli alleli della serie Merle; il secondo, detto Bianco recessivo è dovuto invece agli alleli della serie Spotting Piebald.
Ricordiamo che il locus M (Merle) è costituito da due soli alleli, m, che causa la normale espressione del colore; M, che, se eterozigote (Mm), causa una diluizione del mantello a chiazze alternate con effetto più evidente sull’eumelanina (il nero diventa grigio). Negli omozigoti (MM) il mantello è completamente o quasi completamente bianco, ma purtroppo questo tipo è associato a gravi problemi di salute (sordità, cecità o mancanza del bulbo oculare, sterilità ecc.).
Il Bianco recessivo è invece dovuto agli alleli della serie S (Spotting Piebald), che sono ereditati indipendentemente dal colore del mantello, e sono 4:
1. S (Solid Color). È l’allele dominante (o parzialmente dominante) della serie e la sua presenza genera un mantello completamente pigmentato o con piccole macchie bianche su non oltre il 10% della superficie del corpo, in genere sulle dita, sulla punta della coda o sul petto. Nelle razze in cui non è consentita la colorazione bianca questo allele è presente in doppia dose SS, cosa che però non impedisce la presenza delle citate macchie bianche su petto, fronte, piedi e punta della coda. Queste macchie, che spesso sono presenti alla nascita ma scompaiono nel giro di qualche mese, sono dovute non alla presenza degli altri alleli della serie, ma alla presenza di geni modificatori: si è calcolato (studi di Little) che su 2.353 soggetti appartenenti a razze in cui non è consentito il colore bianco, l’11,3% é mismarked (macchiato male). La dominanza dell’allele S sugli altri alleli della serie non è del tutto chiara e sicuramente varia da razza a razza. Sembra che, almeno nel collie, esso sia dominante su si , ma non del tutto su sw e sp, per cui soggetti Ssw e Ssp potrebbero mostrare secondo alcuni macchie bianche più o meno estese.
2. si (Irish Spotting). Il nome fu dato da Doncaster, che nel 1905 osservò questo allele nei ratti selvatici irlandesi. Causa l’estensione del bianco dal 10% al 30% della superficie del mantello in modo simmetrico ed in posizioni ben determinate quali petto, fronte, muso, piedi, ventre e punta della coda. Comunque, anche se con una certa variabilità nei riguardi dell’estensione, la posizione delle macchie dovuta a questo allele è fissa e regolare, in contrasto con l’irregolarità delle pezzature causate dall’allele sp. E’ dominante su sp, ma non su sw.
3. sp (Piebald). Provoca l’estensione del bianco su oltre il 50% della superficie del mantello, distribuito disordinatamente. S è dominante incompleto di sp e quando questi due geni si trovano accoppiati possono produrre mantelli che appaiono fenotipicamente solid o irish spotting.
4. sw (Extreme white piebald). E’ l’allele che determina il nostro collie bianco. Causa un mantello bianco o quasi completamente bianco; in questo secondo caso il colore si trova concentrato più facilmente vicino all’attaccatura della coda, o sulle orecchie, od in prossimità dell’occhio. È dominante incompleto rispetto ad S o si e, quando è combinato con uno di questi due alleli, produce mantelli fenotipicamente piebald.
Il meccanismo di introduzione della varietà bianca in un ceppo dei nostri collie sarebbe abbastanza semplice. Un collie bianco, accoppiato con uno dei nostri collie colorati (di qualsiasi colore ed indipendentemente dal sesso), darebbe:
Collie colorato (SS) x Collie bianco (swsw) = 100% Collie a fattore bianco(Ssw)
In prima generazione si otterrebbe il 100% di soggetti che, a causa dell’incompleta dominanza relativa di S ed sw , apparirebbero fenotipicamente dei piebald, ossia macchiati su oltre il 50% della superficie del mantello; soggetti di scarto ai fini espositivi, ma preziosi per l’ottenimento del collie bianco. Infatti, nella successiva generazione:
Collie a fattore bianco(Ssw) x Collie a fattore bianco(Ssw)
darebbero:
25% Collie colorati (SS)
50% Collie a fattore bianco (Ssw)
25% Collie bianchi (swsw)
Dalla terza generazione in poi è possibile accoppiare tra loro i collie bianchi evitando così la nascita di soggetti di scarto. Valenti allevatori specialisti del collie bianco quali Judie Evans (Clarion), Dennis Caldwell (Spruce Meadow), Susan Minard (Prairie Pine), Marla Belzowski (LegendHold) affermano infatti che non ci sono controindicazioni all’incrocio bianco x bianco, e che questo tipo di accoppiamento può andare avanti indefinitamente senza provocare la comparsa di soggetti affetti da tare di qualsiasi tipo.
I collie bianchi sono perfettamente sani, tanto quanto quelli colorati, e non presentano i difetti congeniti dei merle a doppia diluizione. Hanno vista normale, udito normale e non sono più inclini alle malattie dei collie degli altri colori. Di loro però si sono lamentati in passato i pastori, a causa del fatto che i collie di questa varietà si confondono facilmente con le pecore ed anche perché gli agnelli tendono a seguirli, rendendone difficoltoso il lavoro.
Un collie bianco è però geneticamente ed esteriormente un collie, per cui risulta incomprensibile l’opposizione al suo riconoscimento. Purtroppo questa bella varietà è poco allevata in Europa (Vom Steinholz, Golden Gate, Dutchamco) ma in questi tempi di vacche magre una novità del genere potrebbe essere utile a ripopolare i deserti ring delle nostre esposizioni ed a richiamare l’attenzione dei cinofili sulla nostra bella razza.